SABATO 17 MARZO, ORE 17
Centro Culturale Livia Bottardi Milani
conduce l’incontro Laura Gandolfi, libraia del Pensatoio di Mantova
Le storie ci arrivano spontaneamente, come i loro personaggi. Rebecca (la protagonista del romanzo) è arrivata con la voce di chi si sente confinato in una vita d’angolo senza colpa alcuna. È qualcosa che, in misura diversa, è sempre accaduto, forse espressione di una paura arcaica, quella di trovarsi soli di fronte ai pericoli della natura o, ancora, a causa di un pregiudizio primitivo che esclude
chi non rientra in una normalità rassicurante. Oggi però l’idea di normalità è rinchiusa in canoni così angusti da risultare mortificanti.
Lo straniero è pericoloso e nemico, il disabile impedisce il correre forsennato delle nostre esistenze, il povero è imbarazzante e ci fa da cattiva coscienza. Poi c’è il canone della bellezza che definisce forme, misure, accessori e anche l’età. Se non si è giovani si è brutti. Così si rincorre una grottesca giovinezza comprata pezzo per pezzo. Il senso di esclusione legato all’essere anche solo appena un po’ fuori dal canone estetico è indegno del vivere comune. È un’esclusione che ho sentito crescere in questi anni, nelle ragazze a scuola.
Maria Pia Veladiano
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