Ogni territorio è costituito nello spazio da luoghi e da soggetti, e nel tempo da eventi e condizioni. L’intrecciarsi di queste due assi genera coordinate non sempre scontate e lineari, anzi, nello studio della storia di un popolo e del suo territorio è utile poter fare salti temporali che accostino situazioni lontane tra loro.
L’Amministrazione di Pegognaga ha avviato questo progetto per valorizzare il proprio patrimonio culturale relativo al Novecento; persone, avvenimenti, luoghi, archivi… saranno individuati all’interno di una mappa sia fisica, sia virtuale
Questo luogo è testimone storico della Resistenza di Pegognaga.
Conosciuta come “torretta” o “ex cisterna Ponchiroli”, questa costruzione un tempo serviva per assicurare l’acqua necessaria all’irrigazione dei campi.
La piccola stanza che fa da basamento era un magazzino per gli attrezzi e, durante il periodo tra l’estate del 1943 e la primavera del 1945, divenne uno deposito per la stampa clandestina della Resistenza.
La Nostra terra, Il Progresso, Il Partigiano, Il Ribelle, Noi donne erano alcune delle testate che circolavano in queste zone e che, tra queste mura, venivano consegnate e poi raccolte per la distribuzione. Recarsi presso la torretta significava mettere in pericolo la propria vita: le squadre fasciste presidiavano il paese e di frequente fermavano le persone, soprattutto quelle segnalate come “sovversive”, per i controlli.
Nella sola Lombardia i periodici clandestini erano circa centocinquanta: uno straordinario lavoro di produzione e diffusione dell’informazione realizzato in condizioni di alto rischio. Questa stampa era strumento fondamentale della lotta per la riconquista della Libertà: i fogli ciclostilati, talvolta scritti a mano o prodotti in gran segreto in alcune tipografie, contenevano notizie sull’andamento della guerra, appelli, aggiornamenti sulle azioni partigiane e pubblicavano la sconcertante verità, per anni nascosta o mistificata, su molte delle azioni compiute dal regime fascista. Su quelle pagine, inoltre, tornava finalmente la discussione politica: tutti i partiti messi al bando da Mussolini ricrearono uno spazio democratico di proposta e confronto. Nel peculiare caso di Noi donne i gruppi femminili proponevano le proprie istanze, si preparavano ad un futuro assetto democratico di cui intendevano essere parte attiva e riuscirono ad unire donne di tutte le appartenenze politiche, di differenti mestieri e provenienze.
Lo scopo principale di questi fogli era quello di esortare la popolazione ad unirsi al movimento della Resistenza: partecipare direttamente alle azioni di lotta, dare ospitalità ai partigiani – costretti a nascondersi e a spostarsi solamente quando potevano contare su un successivo rifugio sicuro –, fornire cibo e vestiario, diffondere la stampa, fare da staffetta per messaggi, armi e altro materiale utile; tanti erano i modi in cui donne e uomini potevano dare il loro contributo per la Liberazione.
A Pegognaga, è accaduto: mentre perquisizioni, arresti, torture da parte dei fascisti repubblichini e dei nazisti occupanti erano all’ordine del giorno, la popolazione ha aderito, con grandi azioni o con piccoli gesti, all’appello della Resistenza.
Nell’opuscolo redatto dal Comitato per il Trentennale della Resistenza di Pegognaga, Trent’anni dopo.
Episodi della Lotta partigiana e della Resistenza, si legge:
8 SETTEMBRE 1943
La spontanea avversione al fascismo, rivelata all’indomani del 25 Luglio [1943] e riconfermata nel corso degli avvenimenti seguiti all’armistizio, realizza una cosciente presa di posizione e si concretizza nella unitaria opposizione dei cittadini alle misure militari delle forze di occupazione tedesche e degli sparuti gruppi di fascisti.
LA NOTTE FRA IL 22 E IL 23 APRILE 1945 – LA LIBERAZIONE
[…] in quel momento non si realizza un semplice trasferimento di poteri, o peggio un’inversione delle parti, ma il passaggio da un regime di barbarie alla libera democrazia.
La “Torretta”, terminata l’opera di riqualificazione, è stata inaugurata come simbolo resistenziale il 25 aprile 2016.
Oggi questo luogo rende omaggio a tutte le donne e gli uomini di Pegognaga che hanno riconquistato la Libertà e ripristinato i principi democratici nel nostro Paese, testimoniando il loro sacrificio, così come la loro forza e la loro speranza.
Il 25 aprile 2017, il parco della Memoria in cui si trova la Torretta della Resistenza è stato intitolato al tenente colonnello Ferruccio Lorenzini, alla presenza dei suoi famigliari, di ANPI Pegognaga, dell’Associazione Combattenti e Reduci di Pegognaga e dell’Amministrazione del Comune di Motteggiana.
Ten. Colonnello Ferruccio Lorenzini
Ferruccio Lorenzini era nato a Pegognaga nel 1885, con la famiglia si trasferì poi nel Bresciano. Già medaglia d’argento e di bronzo al valor militare durante la Grande guerra, a 58 anni rinunciò alla relativa tranquillità della sua posizione per iniziare l’attività resistenziale con le Fiamme Verdi, alla guida di un numeroso gruppo di uomini. Lorenzini fu catturato dalle Brigate Nere, seviziato e infine ucciso il 31 dicembre 1943, meritando l’onore di un’altra medaglia d’argento (cenni biografici sono disponibili sul sito delle Fiamme Verdi di Brescia)
La stessa giornata è stata occasione per collocare nel parco della Memoria Ferruccio Lorenzini una prima targa commemorativa, che ricorda Bruno Rossi, pegognaghese del 1891 e figura emblematica del Novecento: tra i fondatori del PCI nel 1921, perseguitato dal regime fascista e costretto all’esilio, Rossi trovò la morte nel 1937, in Unione sovietica, nel clima di sospetto delle purghe staliniane.
Molte donne e molti uomini di Pegognaga si sono impegnati, in forme diverse, nella Resistenza.
Soprattutto dopo caduta di Mussolini, questa si era fatta ancor più necessaria, a causa dell’occupazione nazista e della presenza dei fascisti repubblichini, che qui ancora spadroneggiavano. La Liberazione era lontana; ogni azione diretta in favore dei gruppi partigiani, così come ogni piccolo gesto di protezione verso di loro, erano imprese rischiose.
Il prezioso lavoro di ANPI di Pegognaga ci restituisce questo elenco di nomi. Ad oggi, 25 aprile 2016, contiamo solamente quattro di queste persone ancora viventi.
Nel libretto Trent’anni dopo. Episodi della Lotta partigiana e della Resistenza leggiamo:
La spontanea avversione al fascismo, rivelata all’indomani del 25 Luglio [1943] e riconfermata nel corso degli avvenimenti seguiti all’armistizio, realizza una cosciente presa di posizione e si concretizza nella unitaria opposizione dei cittadini alle misure militari delle forze di occupazione tedesche e degli sparuti gruppi di fascisti.
Sappiamo che solo la volontà di gran parte della popolazione ha potuto riportare la Libertà nel nostro Paese ma, più il tempo passa, maggiori sono le difficoltà nel raccogliere testimonianze che possano attestare la partecipazione di altre persone. Per questo, sia ANPI locale, sia il settore Cultura del Comune di Pegognaga, continuano nella ricerca e sono a disposizione di chiunque desideri segnalare il riconoscimento di altri nominativi.
Comune di Pegognaga, Consulta del Volontariato di Pegognaga, Laboratorio ambiente, Istituto comprensivo di Pegognaga, Scuola di cultura, proloco Flexum, ARCI Casbah, ANPI Pegognaga, Combattenti e Reduci Pegognaga. Col contributo del Bando Volontariato 2012, in collaborazione con CSVM, fondazione CARIPLO, Comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato in Lombardia, CSV.
Abbiamo realizzato una guida a puntate per chi desideri intraprendere una ricerca genealogica o scoprire qualcosa del passato di una o più persone della propria famiglia
Potete scaricare qui la versione stampabile, oppure venire al Centro culturale per ritirarne una copia
A cura del Comitato per il Trentennale della Resistenza di Pegognaga